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Tappa 21

Ecuador

Da Otavolo to Machal

Great Venture
Great Venture

La mattina del 26 dicembre piove, e fa molto freddo. Faccio il checkout dall’albergo e prima di attraversare il confine con l’Ecuador, colgo l’occasione di visitare quella che probabilmente è la chiesa più spettacolare del mondo, il Santuario Las Lajas. Questa bellissima chiesa è a circa 8 km da Ipiales e la strada per raggiungerla è abbastanza ripida e a curve. Comunque la chiesa è meravigliosa e ci sono un sacco di visitatori essendo sabato. Mi imbatto in Bruce e Doug, miei compagni di viaggio sulla nave ‘pirata’. È veramente bello incontrarli di nuovo.

Poi mi dirigo verso il confine. È facile attraversare il confine tra i due paesi. Mi ci vogliono solo 10 minuti per stampare il passaporto e cancellare il permesso dal lato colombiano, e circa 40 minuti dal lato ecuadoregno. Per la prima volta in un paese dell’America Latina, non devo pagare per entrare in un nuovo paese.

Come la Colombia, l’Ecuador è montagnoso e bellissimo. La E35 è una buona strada, ma ci sono dei lavori a tratti e non è divertente andare in discesa su curve di ghiaia. A un certo punto a momenti cado. Poi mi devo fermare a causa di una frana. Mentre aspetto che il bulldozer liberi la strada, cadono altre rocce e sabbia dall’alto. La frana è avvenuta a causa del forte vento che ha spostato le rocce in alto.

Percorro 196 km e raggiungo Otavalo, una cittadina piccola ma molto popolare grazie al suo mercato. È difficile trovare alloggio perché non ho mappe dell’Ecuador installate sul mio GPS, quindi continuo a girare. Alla fine trovo un posto, e mi sbrigo in fretta per esplorare l’interessantissimo mercato dove gli Inca vendono le loro mercanzie. Gli uomini Inca sono davvero belli.

Orientarmi in Ecuador non è troppo difficile, anche senza avere la guida del mio GPS (eccetto quando entro nelle città), dato che i cartelli stradali lungo l’autostrada nazionale sono abbastanza chiari e le strade per il 90% sono buone.

L’Ecuador ha pedaggi per le moto, ma sono solo 20¢ a casello. Questo paese non ha una sua moneta, ma usa dollari USA per commercio e affari. Al contrario degli altri paesi latini, qui non vedo presenza militare. Faccio 320 km sulla E35. È a curve, in salita, e ventosa tutto il tempo. Finalmente raggiungo Riobamba, la terza città più grande dell’Ecuador, dopo 5 ore e mezza di viaggio. Fa molto freddo dato che la città è circondata da montagne.

Il giorno successivo il viaggio è molto bello ma stressante per me. Inizia con un pezzo molto bello, piacevole, rilassante e divertente. Scelgo apposta le strade 35 – 47 – 40 – 25, senza sapere cosa mi aspetta. In fondo questa è la mia avventura. Senza saperlo, questa strada corre parallela o sopra la famosa ferrovia andina, che è un’attrazione turistica per chi visita Riobamba. Sono felice di aver scelto questa strada perché il treno non è attivo tutti i giorni, quindi riesco comunque a vedere la stessa vista spettacolare, ma in moto. È così bella, e mi fermo troppo spesso per fare foto. Poi il panorama cambia a predesertico con cespugli (qui il vento è forte) poi ancora montagne.

Dopo aver scalato una montagna, penso di essere entrata tra le nuvole perché salendo, posso quasi toccarle. All’inizio la visibilità è di 20 metri, poi si riduce a 10 metri, poi 5 metri e, a volte, non vedo niente. Vado a 10-20 km/h. Le strisce bianche sulla strada sono la mia unica guida, ma dopo un po’, non ci sono più strisce da seguire (stimo parlando di una strada rurale in Ecuador). Fa veramente paura dover andare in discesa o salita senza sapere dove si sta andando, e mi tocca affrontare questa situazione per 35 km!!! Come se non bastasse, c’è una strada che è stata spazzata via dall’acqua e devo attraversarla nella nebbia fitta, e per tre volte ci sono cani che mi inseguono.

Sono esausta ora che riesco a uscire dalla zona di nebbia. I miei calcoli su google maps erano che oggi avrei fatto un tragitto di 306 km, ma non so come, quando penso che manchino solo 30 km alla mia destinazione, un cartello mi informa che mancano ancora 120 km a Machala. Urghhh!!! Alla fine, raggiungo Machala dopo aver fatto 400 km in 9 ore, più un’ora per trovare una stanza adatta al mio budget.

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